STORIA DELLE TERRE DI BRETHA : prima era pre Nightfall

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    WARRIOR OF THE NORTH

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    Terre di Bretha

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    Una terra sconfinata, dai molti aspetti morfologici e popolata da numerose e affascinanti creature. Questo è il continente di Bretha.
    A nord, si presenta delimitato dai perenni ghiacci che, dalla Grande Barriera Settentrionale, si estendono fin dove nessuno mai è giunto. A est, sud e ovest invece è il mare a delimitarne i confini.
    Un tempo, due erano le grandi razze dominatrici, gli elfi e i nani. La terra era selvaggia, sconfinate foreste ne ricoprivano la superficie e invalicabili montagne svettavano su tutto il vedibile.

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    La razza elfica viveva nel cuore delle pulsanti foreste, ricche di vita e d'ogni specie animale. Molti erano i pericoli, ma tante anche le opportunità di vita. La selvaggina era abbondante, così come i corsi d'acqua. Anche la legna era una fonte inesauribile, sia per riscaldarsi che per costruire. Le loro città erano di una bellezza fiabesca e in perfetta armonia con la natura.
    I nani invece elessero a dimora gli alti picchi e le invalicabili vette. Qui, costruirono imponenti città che si snodavano per chilometri all'interno dei monti prescelti. Dalle loro numerose miniere, metalli e pietre rare venivano riportati alla luce. La loro ricchezza era incommensurabile.

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    Le due razze vissero a lungo in pace, non da alleati ma semplicemente ignorandosi.
    Anche la magia rivestiva un ruolo importante sulle popolazioni del continente. Maghi, sette e organizzazioni erano numerose e godevano di prestigio presso tutte le razze presenti su quelle terre.
    Orchi, goblin, ogre, drow, nani grigi, troll, vampiri, giganti e tante altre erano le specie viventi disseminate su tutte le terre. Poi, giunsero gli umani....

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    Arrivarono su possenti vascelli di legno. Sbarcarono sulle rigogliose coste dell'isola interna di Bretha, nella parte sud del continente e sulle coste a nord dell'isola di Iscalon.
    Combatterono le creature che provarono a ostacolarli e depredarono i loro territori. Presto, sorsero grandi e caotiche città e numerosi furono i villaggi costruiti nelle zone più impervie.
    Elfi e nani non si opposero, del resto non sapevano come farlo. Presto anzi, iniziarono con loro una fitta serie di scambi commerciali, in parte per l'utilità bilaterale degli stessi, in parte per evitare scontri temuti da entrambe le razze. C’era la possibilità di vivere tutti insieme, in pace, e trarre utilità e benefici reciproci.
    Gli umani si rivelarono ottimi agricoltori. Ararono vasti campi e numerose foreste furono disboscate per dare spazio alle loro coltivazioni. Sull'isola di Bretha, si insediarono da nord a sud, da est a ovest. Gli elfi si ritirarono nel cuore delle foreste dell'isola o raggiunsero i grandi villaggi nelle foreste nordiche ancora inviolate. I nani invece scavarono ancor di più, sia per avere nuove materie di scambio con i nuovi arrivati sia, forse inconsciamente, per allontanarsene ancor di più.
    A Iscalon, le cose andarono diversamente. Qui, gli umani furono costretti ad accontentarsi delle valli a nord dell'isola. La giungla per loro si rivelò letale. Oltre ai pericoli insiti in quelle intricate foreste, animali e piante ostili o acquitrini e terreni mortali, gli umani dovettero fronteggiare il micidiale popolo dei Ptivor, una razza umanoide dalla carnagione scura e dall'esile figura. Raramente questi umanoidi raggiungevano il metro di altezza, ma la loro velocità e ferocia e la loro conoscenza della giungla finì per far desistere gli umani da ogni velleità di espansione sulla parte meridionale dell'isola. Anche qui, gli uomini avevano fatto dell'agricoltura la loro forza, grazie alla fertilità delle valli settentrionali dell'isola e dei numerosi corsi d'acqua presenti. Stabilirono degli scambi commerciali con alcuni clan di nani, anche’essi eccellenti minatori dediti all’estrazione di metalli e pietre preziose.

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    Passarono i secoli e non mancarono le guerre. Spesso, le razze dominanti, elfi, nani e ora umani, si scontravano con le altre razze presenti. In genere, ognuno manteneva i propri confini ma, a volte, tali confini volevano essere ampliati. Ed era la guerra!
    Tuttavia, le tre razze maggiori non si combatterono mai direttamente.
    Molte furono anche le guerre tra umani di città e regni diversi, tanto che difficilmente accadeva che un regno perdurasse abbastanza su un territorio da poter dare adito a discendenze. Forse, le uniche regioni dove queste avvenivano con meno frequenza erano le due isole, quella di Iscalon e soprattutto quella di Bretha.
    In queste dispute, gli elfi mantennero sempre con signorilità un distacco dalle parti contendenti, lo stesso non fecero i nani. A clan diversi capitava di scendere sui campi di battaglia per l'una o l'altra parte, a seconda la convenienza commerciale, ma mai si scontrarono tra loro.
    Tutto ciò finché nell'anno 500 E.P.(era prima) non scoppiò una grande guerra che coinvolse tutte le razze, dominanti e non, del continente.
    Un'alleanza, oscura e maligna, prese piede tra gli elfi scuri dei boschi nordici e i malvagi nani grigi delle rupi occidentali del continente. Quest'ultimi inoltre, erano già alleati con le tribù ogre e orchesche, le quali, a loro volta, contavano sull'appoggio delle tribù nomadi di goblin sparse su tutti i territori.
    Ben presto il sovrano drow, Targul, comprese la forza distruttiva di una simile alleanza e fu così che venne sancita la nascita dell’Orda Oscura.

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    Gli eserciti furono ammassati sulle terre delle Guglie Salate e delle Terre inviolate. Erano zone poco frequentate dagli umani ma tali assembramenti di truppe non sfuggirono alle vedette naniche che presto ne informarono i capi clan. Anche elfi e umani ne furono informati e una riunione fu tenuta, nella città di Bretha, fra tutti i sovrani umani, i capi clan nani e i reggenti elfici. Qui, le tre razze giurarono alleanza e i sovrani umani deposero le armi che da anni brandivano tra loro.
    Presto, mentre ancora le truppe dell'Alleanza preparavano le loro truppe, quelle dell'Orda iniziarono a seminare morte e distruzione su tutto il continente. Ovunque, tribù orchesche, di ogre e delle altre razze facenti parte dell’Orda Oscura, iniziarono ad attaccare città umane ed elfiche. Anche i nani furono attaccati, ma dai loro simili, i nani grigi, che tra l'altro videro l'opportunità di arricchirsi con la conquista delle miniere e il saccheggio delle città dei loro più ricchi cugini.
    La guerra si protrasse per anni e anni. Grossi scontri si verificarono tra i due eserciti, ma quello decisivo fu combattuto nel 630 E.P. ai piedi dei Monti Eterni, al confine tra il Deserto Polveroso Meridionale e il territorio delle Guglie Salate, li dove erano state respinte le forze del malvagio esercito dell'Orda.
    La battaglia fu vinta dall'esercito dell'Alleanza, soprattutto grazie al coraggio dimostrato dalle truppe comandate dal generale Rurik, ucciso anch'egli in battaglia. L'orda fu smembrata , Targul stesso che ne era a capo fu ucciso e piccoli gruppi di sopravvissuti si rifugiarono sulle vette delle Guglie Salate. Ben presto, su tutto il continente, le battaglie cessarono e anche i piccoli gruppi ordeschi rientrarono nei loro territori.
    In memoria del generale Rurik, fu eretto sul luogo della battaglia un'imponente castello, sia a ricordare la memoria del generale perito, sia come monito alle popolazioni dell'Orda.
    La vita proseguì quindi per altri anni e anni come prima della guerra, ma ben presto le fazioni umane tornarono a contendersi i regni e i territori.
    Nani ed elfi continuavano a tenere un legame economico con gli umani, ma le loro culture si allontanarono ancor più quando, in uno scontro tra due fazioni umane, nella fredda Foresta Dell'Arco, nelle terre ghiacciate a nord dei Monti Nimpoor, dei clan nani intervenuti depredarono senza alcun ritegno un villaggio elfico. A nulla valsero le scuse dei capi clan nanici. Non fu guerra, ma gli elfi ebbero un valido pretesto per distaccarsi ancor più da quei piccoli umanoidi, avidi e irrazionali.

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    Un’altra catastrofe si abbatté invece nell’anno 720 E.P. Una piaga orribile colpì le popolazioni umane, la peste. Intere città furono decimate e villaggi cancellati. Non si seppe mai con certezza cosa scatenò quel terribile male e passarono diversi anni, prima che la vita tornasse a sorridere a quei popoli. Succedettero altri secoli di pace e prosperità, sempre comunque segnati dalle lotte intestine per il potere.
    Questo durò finché, nell'anno 1165 E.P., sull’isola di Bretha, accadde qualcosa che avrebbe segnato, per sempre, tutte le genti viventi del continente…

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    Non fu mai chiaro come cio' avvenne. Pare il tutto fosse legato ad una brutta ed oscura vicenda accaduta 400 anni prima nella regione dell'isola di Bretha. I libri narrano che l'incredibile cataclisma che si scateno' sulla regione di Bretha fosse stato provocato dal risveglio di un potentissimo non morto di nome Skulkur.Fatto sta che una mattina d'autunno del 1165 E.P. tutto non fu piu' lo stesso.

    Il cielo si oscuro' su tutta la regione ed anche oltre, fino alla Foresta dei Troll a nord e la penisola Krighen ad ovest. Ad Est i libri dicono sino a coprire Le Terre del Fuoco. Le cronache narrano che il cielo si oscuro' e che una misteriosa sagoma avente la forma di una mano scheletrica apparve ad occidente. Piovve tanto e così forte che ben presto tutti gli alberi rimasero senza chioma. I mari si rivoltarono sulle coste con onde altissime a causa dei forti venti levatisi. Uragani e tempeste inimmaginabili si gettarono sulle martoriate coste dopo aver reso i mari impraticabili. Fulmini incenerirono villaggi interi.....e poi...arrivo' l'imprevedibile. Terremoti di inaudita violenza sqassarono le gia' martoriate terre. Crepe enormi inghiottirono interi villaggi. I terremoti si susseguirono per giorni interi con repliche brevissime e sempre di violenza costante. Uno particolarmente forte creo' il crollo della parte bassa dell'isola di Bretha. Un'intera regione crollo' su se stessa ed il mare riempì il vuoto creatosi sommergendo strade ,villaggi e citta'. Fu una completa devastazione.

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    Molti cercarono la fuga, intere carovane di genti iniziarono a migrare, ma pochi si salvarono. Le popolazioni delle terre meridionali dell'isola di Bretha perirono in un sol colpo quando il terreno sprofondo' e le acque sommersero tutto. In quel punto un enorme gorgo rimase in moto perpetuo forse agitato dalle correnti marine venutesi a deviare a causa dello sprofondamento avvenuto. Altri perirono colpiti dai fulmini, dalle inondazioni e dalle frane che oramai avvenivano dappertutto. Altri furono inghiottiti dai crepacci che si aprivano con le scosse telluriche. Alla fine solo pochi dell'isola intera sopravvissero. Furono quelli che riuscirono in un tentativo disperato , ad approdare sull'isola di Noringhat a nord dell'oramai distrutta citta' di Traknar.

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    I sopravvissuti pare che riuscirono a trovare scampo nelle grotte che erano sotto la citta' di Noringhat. Chi tento' di raggiungere il continente non torno' mai indietro a dire di esserci riuscito e probabilmente perì nelle violente manifestazioni della natura che proseguirono per lungo tempo. Pare addirittura che tale situazione perduro' per anni e che neanche potenti magie lanciate dai maggiori maghi dell'isola riuscirono a placare. Il risultato di cio' fu che popoli e razze diverse dovettero ricrearsi una nuova vita li, nelle grotte umide e fredde. Nani, elfi ed umani rimasero gomito a gomito per anni ed anni, per generazioni intere.

    D'allora il tempo sul continente viene conteggiato come la Seconda Era, l'era dopo il risveglio. Inoltre folte schiere di non morti marciarono per anni su quelle terre martoriate e le cronache dicono anche in posti lontanissimi come Iscalon. Pure lì ci furono misteriosi risvegli di non morti.

    L'Orda, mai domita approfitto' di questo marasma ed eserciti di ogre, troll , giganti, drow,orchi e goblin marciarono devastando per tutto il continente. Gli umani non potettero fermarli. Le alleanze erano sfaldate e non ci fu il tempo di riconsolidarle. Secoli bui si succedettero e venne l'epoca del buio.

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    A lungo le nebbie avvolsero le valli, e le polveri impiegarono mesi per depositarsi ma....alla fine ,torno' la luce...

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    Intorno al 320 E.S. un'altra guerra scoppio' improvvisa. Non umani, ne elfi ne nani ne furono protagonisti. L'Orda massacratrice trovo' pane per i suoi denti. La regina drow, Shairin il suo nome, dopo aver distrutto pressoche' tutte le citta' umane e proprio quando era pronta a mandare le sue truppe a cancellare dalle mappe anche le citta' arroccate dei nani e le splendide citta' elfiche rimaste isolate nel cuore delle foreste fredde, si trovo' a fronteggiare cio' che non aveva previsto.

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    Dalle alte vette a nord della regione ghiacciata del Grande Inverno, la zona piu' a nord del continente, arrivarono i Draghi!

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    Era l'anno 328 E.S. L'Orda capitolo' nuovamente ma non per mano dell'Alleanza. Il continente aveva dei nuovi padroni. I Draghi si insediarono nelle terre del nord, sulla Grande Barriera Settentrionale, ma molte altre vette nelle regioni piu' disparate cosi' come foreste o rupi ,furono occupare dai nuovi dominatori. Anche alcune grotte recesse furono occupate dai nuovi venuti. Cosa li avesse spinti fin qui, sul continente mai fu dato saperlo. Si sa solo che arrivarono e involontariamente salvarono i nascosti villaggi elfici e le ricche citta' naniche anche se, inevitabilmente, finirono in talune zone per divenire il terrore delle popolazioni.

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    Tutto cio' avveniva all'insaputa dei sopravvissuti al Nightfall sull'isola di Bretha che nel sottosuolo di Noringhat stavano cercando di ricrearsi una nuova vita lottando quotidianamente contro creature mai viste che dimoravano nei bui cunicoli che si dipanavano sotto i resti della citta' di Noringhat. Correva l'anno 333 E.S.

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    Il continente andava riprendendosi da tanto orrore. Nani ed elfi nelle loro citta', salvatesi grazie al provvidenziale arrivo dei draghi nella regione, iniziarono un periodo di consolidamento . I popoli dell'Orda rientrati nei loro territori sembrarono acquietarsi e solo sporadicamente portavano degli attacchi a carovane isolate od a viandanti distratti.

    Sull'isola di Bretha la natura riprendeva il suo corso. Le rovine vennero avvolte dalle foreste ed una ricca fauna inizio' nuovamente a muoversi sul territorio.

    Le popolazioni rifugiatesi nel sottosuolo di Noringhat iniziavano ad avere grossi problemi di sopravvivenza. Il numero aumentato, lo spazio delle grotte e dei cunicoli in buona parte scavati da loro oramai al limite e le differenze razziali divenute sempre piu' evidenti dopo piu' di tre secoli vissuti assieme. Le nuove generazioni mal tolleravano usi e costumi delle razze diverse. Molti iniziarono a progettare di risalire in superficie. Gia' da tempo Noringhat era stata in buona parte ricostruita e l'orizzonte oramai era da anni sgombro. Nulla faceva presagire che vi fossero ancora pericoli all'esterno.

    Ebbe inizio così un progressivo esodo verso le terre esterne. Sempre in numero maggiore iniziarono a lasciare il sicuro rifugio di tanti anni ,allettati da terre fertili e ,per quasi tutti ,nuove, mai viste ma narrate dai loro padri.

    I primi furono gli elfi, la razza che piu' di tutte soffriva quello stato. Ma anche nani ed umani a gruppi sempre maggiori iniziarono a formare carovane verso l'isola di Bretha. Molti presero anche altre direzioni dando vita in breve ad una ricolonizzazione del continente, spingendosi anche verso le mai esplorate Valli ad oriente, oltre i Monti Guardiani.

    Furono costruite citta' e villaggi. Anche strade e Castelli. Una nuova vita si prospettava loro. Sulle rovine di Verghat, citta' del nord di Bretha, eressero Evenstar. Una citta' imponente, come imponenti ne erano le alte mura di cinta. In breve divenne il maggior centro d'accoglienza per coloro che sempre in maggior numero decidevano di ritornare alle terre dei loro padri. Divenne un crocevia commerciale e culturale di massima importanza. Un grosso e poderoso esercito fu costituito e si diede inizio ad una massiccia esplorazione a quelle terre tornate selvagge.

    Correva l'anno 375 E.S. ......




     
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